Da novembre 2024 ad aprile 2025

“Scorribande Metropolitane” torna per la sua terza edizione, e quest'anno il tema portante è quanto mai attuale e urgente: i conflitti. In un mondo segnato da tensioni e disuguaglianze, questa edizione vuole esplorare le molteplici forme di conflitto, interiori e sociali, e offrire spunti di riflessione attraverso l'arte.

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L'ARTE COME RIFLESSO DEL CONTEMPORANEO
Nel corso della storia, studiosi, filosofi e attivisti hanno dedicato la loro vita all’analisi e alla risoluzione dei conflitti. Da Sigmund Freud, che ha esplorato i conflitti interiori dell’individuo, a Karl Marx, che ha sviscerato le tensioni sociali e di classe; da Mahatma Gandhi, che ha sostenuto la non violenza, a Martin Luther King Jr e Nelson Mandela, che hanno combattuto il razzismo e l’ingiustizia. Anche Hannah Arendt e Thomas Hobbes hanno contribuito a capire le dinamiche del potere e la necessità di una coesistenza pacifica.

A partire da queste ispirazioni, ci siamo posti una domanda: quale contributo possiamo dare noi, oggi, attraverso l'arte? La sensazione di impotenza che si prova di fronte alle ingiustizie può trasformarsi in una spinta a fare la propria parte, a utilizzare il nostro mestiere come uno strumento per innescare riflessioni e cambiamenti. Scorribande Metropolitane nasce con questo spirito, cercando di essere una piccola ma significativa goccia in un mare di possibilità.

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UN’EDIZIONE RESISTENTE: L'ARTE CHE NON SI ARRESTA
Nonostante l’assenza del sostegno della Città di Torino, abbiamo deciso di portare avanti comunque la terza edizione di una rassegna che, negli anni, ha riscontrato una partecipazione entusiasta e crescente. Per fare questo abbiamo deciso di ricorrere a risorse proprie nonostante la consapevolezza dello sforzo economico perché crediamo fermamente nel valore di questa iniziativa e nel suo potenziale di creare spazi di riflessione, confronto e crescita per tutta la comunità. La mancanza di supporto non ci ha fermati: abbiamo scelto di continuare a offrire al pubblico un evento che mette in dialogo arte e società, convinti che l’arte abbia il potere di illuminare anche i momenti più difficili.